lunedì 3 dicembre 2012

Padre Dalmazio Colombo - OFM - Groppello di Cassano d'Adda 19 maggio 1919 - Milano 8 novembre 1987


Biografia di Padre Dalmazio Colombo, ofm, tratta dalla pubblicazione di  Venanzio Tresoldi, ofm


Padre Dalmazio Colombo
Una vita per la Parola
Nuova editrice Delta

Presentazione  di Padre Tarcisio Colombotti - OFM - Ministro Provinciale

     Da sempre ho desiderato una pubblicazione a ricordo del carissimo P. Dalmazio Colombo del quale fui alunno per nove anni consecutivi ed al quale devo tutta la mia gratitudine per la scienza letteraria, artistica e biblica che mi ha comunicato con indicibile entusiasmo, amore e competenza.     Nel decennio della sua morte (08.11.1987) mi decisi a parlarne con alcuni frati i quali mi incoraggiarono ad attuare quel desiderio. Così incaricai Padre Marcellino Ripamonti di raccogliere il materiale necessario per concretizzare l'opera che ora viene alla luce.
     Si tratta di testimonianze vive scritte da coloro che hanno conosciuto e vissuto in fraternità con Padre Dalmazio, ma anche della sua produzione biblica magistralmente presentata da Padre Marcellino con la sua nota vivacità e passione per la S. Scrittura, accompagnata da due testi originali dello stesso Padre Dalmazio.
     Un volumetto prezioso perchè capace di far rivivere la figura amabile e intelligente del caro confratello che ha vissuto con intelligenza e cuore la parola di Geremia che dice: "Quando le tue parole mi vennero incontro, le divorai con avidità; la tua parola fu la gioia e la letizia della mia vita" (Ger. 15,16).
     Ringrazio di cuore Padre Marcellino per le energie che ha speso a servizio di questo lavoro ben riuscito e certamente utile a conservare la memoria di un frate che ha servito la Chiesa e l'Ordinecon dedizione assoluta allo studio della Sacra Scrittura e all'insegnamento serio e apprezzato anche fuori dall'Ordine dei Frati Minori Un grazie sincero anche all'Archivista Provinciale Padre Abele Calufetti che ha fornito il materiale necessario per questo lavoro ed a tutti coloro che hanno generosamente collaborato con i loro contributi.




Introduzione di Padre Marcellino Ripamonti


"Parlare di Padre Dalmazio Colombo"

     Quando alcuni mesi fa il Provinciale mi chiese di scrivere di Padre Dalmazio, morto nel 1987, non dissi di no; ma, ripensandoci, mi accorsi del grave impegno che mi assumevo; varie le ragioni! Non ero mai stato in comunità con P. Dalmazio. Gli incontri con lui furono occasionali: funerali, capitoli, convegni. Ebbi occasione di ascoltare brevi spiegazioni di passi biblici, commenti a letture liturgiche, nient'altro.
     Qualche volta entrai nella sua stanza: vidi le cartelle di appunti in calligrafia rotonda, a vari colori, le sue cassette musicali, le sue dispense, le sue foto, ma non mi riuscì mai di trattenermi su qualche argomento biblico che mi stava a cuore.Tutto questo mi sembravano solo briciole: avrei potuto presentare Padre Dalmazio come un pane croccante, desiderabile, odoroso?
     Mi venne, allora, di pensare quando la mamma mi diceva di raccogliere le briciole, anche da terra, quando, poche volte alla settimana, si spezzava il pane bianco. Il pane, formato pagnotta, diceva la mamma, è fatto di tante briciole, e nessuna deve perdersi. Proprio come fa il prete, che dopo la comunione, raccoglie anche i frammenti più piccoli.
    Padre Dalmazio rivive in queste briciole (si fa per dire, infatti sono veramente grossi tozzi di pane) raccolte dalla memoria, stima, affetto di confratelli.
     Più di me hanno avuto la fortuna di conoscerlo, di viverci insieme, di sedere alla mensa della sua scienza e sapienza biblica, ascoltando le sue lezioni, i suoi cammini nei campi dell'arte, della cultura e letteratura greca e latina, dell'archeologia, della musica, della natura fissata, spesso, nelle foto.
     L'impressione potrebbe essere quella di un mosaico a cui manca qualche tessera, mentre si corre il rischio del ripetitivo.
     Ma questo succede anche quando l'autore è uno solo.
     La figura di P. Dalmazio è molto più ricca e complessa di quanto possa essere apparso a chi è vissuto con lui.
     quando nel futuro, ce lo auguriamo, qualcuno toglierà dall'archivio provincializio l'abbondante materiale raccolto nella sua stanza dopo la sua morte, e così accuratamente ordinato dall'Archivista Padre Abele Calufetti, si accorgerà di quanta ricchezza era fornito Padre Dalmazio.
     Il suo studiare, indagare, ricercare, tradurre il Libro Sacro scavava in lui capacità di leggere e capire quanto lo Spirito semina nel mondo. Nasceva qui la sua gioia, il suo godimento per la bellezza, la sua contemplazione, le sue "estasi" (la parola non è volontariamente caricata, ma usata nel suo significato primo) nell'aggirarsi per i sentieri della creazione.
     Aveva capito molto S. Francesco, di come il frate deve dedicarsi allo studio.
     Nè si può tacere, accettando il rischio di ripetersi, la sua attenzione, il suo amore alla Vergine Maria, attraverso i Libri Sapienziali e i Vangeli.
     La passione che l'aveva spronato tutta la vita fu l'insegnamento. Ad esso ha dedicato tempo, intelligenza, studio, ricerca, disagi di viaggi, in ogni stagione.
     Le sue lezioni, conservate nell'Archivio, quasi tutte scritte a mano, sono una testimonianza di come Padre Dalmazio ha trafficato i suoi talenti.
     Parlare di lui, come si è fatto, non è solo un atto di riconoscenza, ma un rendimento di grazie a Dio di avercelo dato.
     L'ordine con cui i vari contributi, qui stampati, si capisce da sè. Non c'è stato un anteporre o un postporre dettato da motivi che non fossero quelli di presentare, in modo completo, la figura del Confratello.
     Ripensando all'opera di Padre Dalmazio si deve sottolineare che ad essa è mancata la "circolazione", cioè quel riversarsi nei vari rami della teologia; è stata una sorgente abbondante che si è scavata un percorso, senza riuscire ad alimentare altri corsi o riceverla. Il presupposto era uno studentato teologico provinciale dove gli insegnanti delle varie discipline teologiche potessero alimentarsi a vicenda.
     gli studenti che beneficiavano, per primi, di tanta ricchezza, non erano certo nella condizione di operare nell'ambito interdisciplinare.
     Padre Dalmazio è rimasto come isolato scalatore di cime luminose, senza mai entrare in cordata. Le intuizioni e le letture, specialmente mariane, dell'Antico Testamento sono rimaste circoscritte a uno studio in funzione della scuola ma non in quella della predicazione, che fu sempre una fondamentale attività della Provincia.
     Senza rifarci ai secoli di S. Bernardino da Siena, del Beato Bernardino da Feltre o del nostro Bernardino da Bustis, molti Confratelli di una certa età potrebbero fare un elenco di predicatori nostri scomparsi da non molto, che, pur non avendo una ricchezza biblica, sapevano predicare teologia.
     Quando Padre Dalmazio, superando le difficoltà della pronuncia iniziò a predicare, soprattutto nella forma omiletica, tutti si accorgevano cos'era in lui la passione intelligente della Bibbia.
     Da qui scaturisce una proposta: stampare le sue opere in uno o più volumi perchè non vada perduta neppure una briciola.

Padre Dalmazio Colombo
     
       L'Autore: Padre Venanzio Tresoldi fu compagno d'infanzia, di collegio, di studi, di sacerdozio di Padre Dalmazio Colombo. Più di ogni altro ha potuto conoscerne tutti gli aspetti di carattere, di intelligenza, di vita. Con felice memoria, ne ha tracciato un profilo completo. Senza questa memoria, di P. Dalmazio si conoscerebbe molto poco. Grazie, P. Venanzio.
Riportiamo una breve biografia di Padre Dalmazio tratta dalla pubblicazione di cui sopra e alla quale si rimanda come insostituibile biografia di  Padre Dalmazio:
La dimora delle fate
Gruppo del Brenta
(foto e didascalia di Padre Dalmazio)




Salita al Sinai
(foto e didascalia di Padre Dalmazio)



Un sorriso per Lei
(foto e didascalia di Padre Dalmazio Colombo)


  • 1919 19 maggio - Nasce a Groppello_d'Adda e viene battezzato con il nome di Enrico.La famiglia abita in paese, lungo la via che costeggia il Naviglio della Martesana, in una delle corti più antiche di Groppello. Nasce in una famiglia numerosa (sette tra fratelli e sorelle), buona, onesta, stimata, povera ed operosa. 
  • 1930 3 settembre - Entra, giovanissimo, a seguito di una precoce vocazione, nel Collegio Serafico Missionario di Seiano. Si ambienta benissimo e inizia a frequentare la prima ginnasio in una classe di 25 ragazzi. Enrico si distingue subito per intelligenza e memoria; per il latino e l'italiano è sempre il primo.
  • 1930 8 dicembre - Nel giorno dell'Immacolata fa la vestizione di fratino. Per il 7° centenario della morte di S. Antonio di Padova fa parte della Schola Cantorum nel Santuario di S. Antonio a Milano.Riesce molto bene negli studi ed è sempre disponibile ad aiutare i compagni meno dotati.

  • 1939 1 ottobre - inizia il primo anno di Teologia a Busto Arsizio. Da questo momento si dedica quasi esclusivamente alla Sacra Scrittura, allo studio della Bibbia, sotto la guida di Padre Venceslao. Si applica allo studio del greco e dell'ebraico.
  • 1942 giugno - E'ordinato sacerdote dal Cardinale Schuster. Grande festa a Groppello. Festa di un giorno di guerra, pieno di ansietà, ricco di privazioni. Manca anche Padre Massimo, cappellano degli alpini in Alto Adige; mancano quasi tutti i suoi compagni di leva perchè al fronte.
  • 1945 gennaio - Ha una brutta avventura: il Gamba de legn che lo porta a Gorgonzola come aiuto a Padre Venanzio per le confessioni (durante le Quarant'ore), è mitragliato a Villa Pompea da un aereo inglese verso le 9 del mattino. Il Padre riesce a saltar fuori dal finestrino della vettura, ma nel trambusto si rompe gli occhiali (per lui indispensabili!). Arriva in Chiesa a Gorgonzola mezzo tramortito. Torna a Milano, nel pomeriggio del giorno seguente, a piedi, sulla strada coperta di neve, facile bersaglio di aerei. Nello stesso anno inizia la sua grande passione per la fotografia di cui in seguito si impratichì perfettamente e... per le bocce... Si innamora anche delle opere d'arte (pittura, scultura, musei, chiese, stampe...), ma non è riuscito ad approfondire molto la Storia dell'Arte.
  • 1945 settembre - Approda a Roma, dopo un viaggio avventuroso durato due giorni e una notte accucciato nel rimorchio di un camion, per studiare la Sacra Scrittura all'Ateneo Antoniano. Studia intensamente, con passione, diventa più espansivo ed esuberante, nonchè capocoro della brigata dei cantori del terzo piano dell'Ateneo, luogo di amicizia e di libertà ma insieme di rispetto e di studio. A roma, in seguito, frequenta anche il Pontificio Istituto Biblico dove ha come Professori P. Alonso Schökel, e Padre Agostino Bea s.j. Padre Bea gli vuole sinceramente bene e tanto è gentile e disponibile verso di lui e altrettanto è severo negli esami.
  • 1948 estate - Nella Casa Alpina del Passo del Tonale, in due mesi, legge quasi tutte le opere filosofiche di    Platone (in greco) e di Cicerone (in latino), perchè - dice - mi servono per la tesi. Apprende anche il francese (bene) e l'inglese e studia anche il tedesco.
  • 1950 - Frequenta a Gerusalemme lo "Studio Biblico Francescano" dove ha come professori (tra gli altri) P. Donato Baldi e Padre Bellarmino Bagatti di cui diventerà grande estimatore per l'intuito (infallibile) archeologico e l'esemplarità della vita, e diverrà un suo buon amico.
  • 1951 - Pubblica due articoli sul Libro della Sapienza nel "Liber Annus" a Gerusalemme. 
  • 1953 - Torna definitivamente in Provincia. Insegna la Bibbia a Busto Arsizio, latino e greco nei Licei di Cividino, di Monza e di Sabbioncello.
  • 1964 - "Salmi - Cantico dei Cantici, Sapienza" in "La Sacra Bibbia", Garzanti, Milano 839-1180
  • 1965 - Insegna a Varese
  • 1968 - Insegna a Torino presso vari Istituti. A Torino alloggia nel convento provincializio di S. Antonio dove era beneamato dai Confratelli a motivo della sua giovialità davvero accattivante. In questi anni collabora alla traduzione della Bibbia dai testi originali in italiano. Questa Bibbia "Francescana" fu pubblicata dall'Editore Garzanti ed è considerata una delle migliori. Padre Dalmazio traduce e commenta i Salmi, il Cantico dei Cantici, il Libro della Sapienza e qualche altro.Ma è sempre pronto anche a scrivere articoli spicci riguardanti la Scrittura, aggiungendovi preziose annotazioni per una comprensione più approfondita dei testi originali. Insegna anche presso l'Istituto Teologico. A Torino Padre Dalmazio incontrò più volte il Prof. Maraldi, altro specialista di Bibbia e degli Apocrifi.
  • 1977 - Viene pubblicata a Vercelli dal Centro Mariano Chaminade l'Opera "Le donne nella Bibbia" di Padre Dalmazio. Sono 126 pagine che si leggono in un fiato, tanto sono interessanti: le tappe del cammino della donna per giungere a Gesù. La presentazione dell'opera è di Padre A. Miorelli S.M.
  • 1979 - Viene pubblicato dal Centro Mariano Chaminade il volume di 210 pagine che ha per titolo "Maria - Nei libri Sapienziali". Ora si sa che gli studi biblici di padre Dalmazio sulla Madonna non sono solo passione di studioso ma ricerca amorosa (amore e stima) della presenza di Maria in tanti altri passi della Bibbia oltre quelli già accettati dalla tradizione liturgica della Chiesa.
  • 1982 estate - chiede a Padre Venanzio Tresoldi  - missionario in Somalia - alcuni canti somali d'amore da porre in appendice, come omaggio alla Missione in Somalia, a un breve commento sul Cantico dei Cantici che aveva pronto da dare alla stampa.
  • 1982 - Viene pubblicata a Vercelli dalle Edizioni Marianiste l'Opera "Presenza di Maria in Luca 1 - 2". ..."Luca attesta essere stata Maria un'autentica discepola della Parola, una sua autentica interprete, una sua fedelissima trasmettitrice...".
  • 1983 - viene pubblicato a Vercelli dalle Edizioni Marianiste - Centro Mariano Chaminade il 3° studio di Padre Dalmazio che ha per titolo "Maria figlia di Sion". E' un volume di 118 pagine. Il titolo dato a Maria di Figlia di Sion  affonda le sue radici nell'Antico Testamento, in particolare nei testi dei Profeti Michea, Sofonia e Gioele. E' proprio su alcuni passi di questi Profeti che Padre Dalmazio concentra il suo rigoroso studio esegetico.
  • 1985 - "Cantico dei Cantici" commento di Padre Dalmazio Colombo - Queriniana Editrice  Brescia.
  • 1987 8 novembre - Padre Dalmazio muore per infarto. Al suo funerale, nella Basilica di S. Antonio a Milano, c'era una moltitudine di Frati. Era presente anche Monsignor Salvatore Colombo, Arcivescovo di Mogadiscio, assassinato nel 1989 a Mogadiscio. Le spoglie mortali di Padre Dalmazio riposano nel cimitero di Groppello d'Adda nella bella Cappella Funebre che fu  dell' Arcivescovo Luigi Nazari di Calabiana, divenuta poi  la Cappella del Clero, insieme a Padre Edoardo, Padre Massimo e altri beneamati Sacerdoti del paese. I suoi libri liturgici sono stati sistemati nella piccola Biblioteca di Baccanello. L'8 novembre 1987 è nata una Stella in Cielo. Padre Dalmazio prega per noi!

Lettera di Padre Angelico Martinoli a Padre Dalmazio dopo la sua morte:

Carissimo Padre Dalmazio,

         non sono stato tra i fortunati tuoi allievi e quello che so di te è per via di tanti incontri e discussioni, non scolastici, ma per me sempre pieni di luce e serena letizia.

     Possedevi una cultura biblica aperta a tutto il campo della cultura classica del tempo. Ma in più avevi quell'entusiasmo contagioso, da cui io stesso mi sono trovato come avvolto e a cui devo l'essemi dedicato con tanta passione - pur non essendo del mestiere - alla Parola di Dio.

     Eppure eri semplice ed umile, accessibile a tutti, senza affettazioni. La tua semplicità disarmante - ricordi? - Un giorno ti mise in serio pericolo, quando presentandoti in sembiante di fantasma ad un confratello apprensivo l'hai così terrorizzato prima, ma poi scatenato nella reazione al presunto fantasma, che solo una pronta fuga ti sottrasse al peggio.

     Non ricordo una tua parola men che riguardosa, nè una tua impennata d'ira o di orgoglio. Ricordo invece la tua passione per il cantare: dal canto liturgico e religioso a quello dei cori alpini o della terra partenopea - l'immancabile "Catarì, che vieni a dicere..." -. Memorabile l'esito di un canto in lingua ebraica sul "bus" che ci portava al Sinai: sciolse il cuore e gli occhi di ghiaccio della giovane accompagnatrice ebrea e quello dell'autista spagnolo, pure ebreo, che in segno di gratitudine cantò per noi in perfetto napoletano: "O sole mio" a cui tu unisti la tua voce tenorile.

     Ero ad Alassio impegnato a un corso di esercizi a quelle Clarisse, quando mi giunse inimmaginabile la notizia che te ne eri andato con sorella morte.
Fu tale l'emozione che di getto mi venne questa poesia. Te la riscrivo se mai non ti fosse giunta ancora, nella speranza che tu mi ottenga di mantenere l'amore alla Parola di Dio. Prega per noi tutti.

     Tuo aff.mo confratello minore,
P. Angelico M.

In Memoria del confratello Padre Dalmazio Colombo
promotore d'amore alla Parola di Dio


Non sentiremo più la voce amica
della Parola
che tu indagando
alta ci offrivi a pio conforto
e amabile speranza,
nell'ora amara di sorella morte.

non canta più per noi la tua canzone
i Salmi di Jahwèh
e le sue grandi imprese.
Si è chiusa sulla terra la tua bocca
che dischiudeva a noi
fraternamente
le misteriose gioie del credente
entrato nell'intimità di Dio.

Sentivi un fuoco dentro le tue ossa
che si placava solo nell'insegnamento
ansioso di salire e penetrare
sempre più dentro le segrete cose
che disegnavi
come liturgia
su grandi fogli con aperta mano.

Ora che vedi ciò che non vediamo,
or che tu sei
quello che ancor non siamo
guidaci al vero
dove la vita è libertà di figli
dove è shalòm perenne.



Chiare fresche dolci acque.
E intorno un'aria gelida dall'alto sussurra pei rami del melo,
e dalle frondi stormenti piove sapore.
(Saffo)




     

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