martedì 22 settembre 2015

LCpl Gregory T. Buckley. Jr (17 luglio 1991-10 agosto 2012), Marine USA - Assassinato in Afghanistan


"Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici" 
(Gv 15, 13)

Gregory T. Buckley, caporale dei Marines


Gregory Buckley era un caporale dei Marines di 21 anni, nato a Oceanside NY, cattolico, assassinato in Afghanistan il 10 agosto 2012, subito dopo aver rivelato al padre in una telefonata, il suo orrore e la sua disperazione per non poter difendere alcuni ragazzini afghani vittime di stupro continuato da parte di un ufficiale della polizia afghana. 

Per meglio comprendere la sua storia e il suo sacrificio pubblichiamo di seguito l'articolo del giornalista Mirko Molteni del 22 settembre 2015:



"Non c'è limite all'orrore, a dar retta al New York Times, che ha rivelato una tragedia finora messa sotto silenzio dalle autorità americane. In Afghanistan molti militari USA sono stati testimoni di abusi sessuali su ragazzini compiuti da alcuni bestiali ufficiali afghani del governo di Kabul alleato di Washington, senza poter intervenire per evitarli.

Per tutti i soldati americani l'ordine era di "non intromettersi e voltarsi dall'altra parte", piuttosto che litigare con gli alleati afghani. 

La scusa del Pentagono era che "è una loro tradizione"  detta bacha bazi (clicca qui), cioé "giocare con i ragazzini". Si dice diffusa soprattutto nella provincia di Kandahar.
Molti sono i soldati americani che non si sono rassegnati a questa omertà. Ad esempio il caporale dei Marines Gregory Buckley, che ne parlò nel 2012 nell'ultima telefonata fatta dal fronte a suo padre, pochi giorni prima di essere ucciso in circostanze ancora misteriose, Buckley aveva riferito che il comandante afghano Sarwar Jan acquartierato nella stessa base, la "Delhi" nella provincia di Helmand, dove stava il suo reparto di marines, aveva dei ragazzini come schiavi "le cui urla si sentivano di notte dalla sua baracca". Il marine si lamentava perché "non ci è permesso intervenire". Buckley fu ucciso poco dopo la telefonata. Le prime notizie davano per colpevole "un ufficiale di polizia afghano", solo in seguito uscì una versione che incolpava alcuni di quei ragazzini. Il padre del soldato non ha dubbi: "La morte di Gregory ha a che fare con la sua denuncia".
Più fortunati due Berretti Verdi, seppure con carriera compromessa. Il capitano Dan Quinn e il sergente Charles Martland hanno ricordato come nel settembre 2011 abbiano tempestato di pugni un comandante afghano delle milizie addestrate dagli stessi americani, tale Abdul Rahman, dopo aver scoperto che aveva rapito un bambino da un villaggio della zona di Kunduz e lo teneva incatenato al suo letto come schiavo. Per tutta ricompensa, Quinn è stato rimosso dal comando e rimpatriato, poi ha lasciato disgustato l'US Army, mentre Martland rischia di essere espulso. Dice il primo: "Molti civili afghani ci dicevano che stavamo mettendo al potere nei villaggi comandanti governativi che erano perfino peggiori dei talebani". Del caso di Martland si sta interessando il deputato repubblicano Duncan Hunter, che vuole vederci chiaro coi capi del Pentagono, ma la risposta finora data da un portavoce dell'esercito Usa, colonnello Brian Tribus, suona pazzesca: "Casi del genere rientrano sotto la giurisdizione della polizia afghana e noi non siamo tenuti ad intervenire". Il sergente Martland, ancora di recente, ha ribattuto con una lettera all'esercito che "io e Quinn moralmente non potevamo tollerare crimini perpetrati dalla polizia locale afghana"."


Cattedrale di Santa Agnese, Rockville Center

I funerali di Gregory sono stati celebrati nella cattedrale di Santa Agnese di Roma, il 18 agosto 2012,  nella diocesi di Rockville Center, con una grandissima e commossa partecipazione dei commilitoni e degli amici stretti alla madre, al padre e ai fratelli del giovane eroe statunitense.





LINK:
VIDEO DEL FUNERALE DI GREGORY BUCKLEY

Rest in peace, Gregory and pray for us!

Bibliografia: